lettera a uno zio detenuto

Orazio Viana nacque a Torino il 21 maggio del 1914 da Francesco e Maddalena Viana. Dopo l’8 settembre 1943, con l’occupazione nazista dell’Italia del Centro-Nord cominciarono le deportazioni di ebrei dall’Italia verso i campi di sterminio in Polonia; Enrico, Benvenuto e Mario furono vittime del tradimento da parte del dipendente che gestiva il loro negozio. Corrado, con ingenuità, li portò al nascondiglio del fratello Enzo (nell’ufficio di un amico, l’ingegnere Dalmiro Costa) dove i due rubarono denaro e gioielli. Eppure, all'epoca, non furono prese le assurde misure di divieto di spostamenti e di distanziamento sociale di oggi. Arrivato il 17 marzo successivo, Giuseppe fu immatricolato col numero 56952 e classificato nella categoria “Schutz” (prigioniero per motivi politici). Il 2 agosto 1944 fu infine deportato da Verona su un convoglio diretto a Auschwitz, dove arrivò il 6 agosto 1944. Dalle carceri Nuove di Torino dove fu imprigionato, Gino venne trasferito nel campo di Fossoli, per poi essere deportato a Auschwitz da Verona il 2 agosto dello stesso anno. Sposò Ludovica Motto e visse a Torino in Via della Consolata 1 bis. Sarà così anche per Conte e Casalino? Morì nell’aprile del 1945 a Kaufering, sottocampo di Dachau. Moisé Adolfo Cremisi nacque a Livorno il 25 aprile 1874 da Fortunato e da Ester Caffaz.Sposato con Allegra Dias, abitava con la famiglia in via principe Tommaso 11 a Torino.In quanto ebreo, oltre a dover sottostare alle leggi razziali del 1938, con l’occupazionenazista dell’Italia seguita all’8 settembre 1943 si trovò a doversi nascondere per sfuggireall’arresto e alla deportazione. Ricorda qualcosa? Arrivato a destinazione, Teresio venne registrato con il numero di matricola 58855, venne classificato con la categoria Schutz (prigioniero per motivi politici) e dichiarò il mestiere di elettrotecnico. FATE LARGO A NICOLE ANISTON: 33 ANNI, UN CORPO FORGIATO TRA PALESTRA E CHIRURGO, 3,2 MILIONI DI FOLLOWER E UNA VAGA SOMIGLIANZA CON ILARY BLASI - BARBARA COSTA: “HA RIFATTO IL SENO 3 VOLTE, LA... FERMI TUTTI, L'AFFARE S'INGROSSA! Detenuta presso Le Nuove di Torino, venne poi trasferita nelle carceri di San Vittore a Milano. Venne in seguito trasferito nel sottocampo di Schwechat. Sara Nina non superò la selezione iniziale, e fu uccisa ad Auschwitz il 30 giugno 1944. Arrestato il 30 settembre 1944, venne inizialmente trasferito al campo di Bolzano, dove fu immatricolato col numero 5463 e destinato al Blocco A. Il 14 dicembre 1944 venne deportato al campo di concentramento di Mauthausen, dove arrivò il 19 dello stesso mese e fu immatricolato col numero 114093. Elena Recanati vedova Foa in Napolitano nacque a Torino il 12 marzo 1922 da Luigi e Luigia Simon. Per il suo impegno politico venne arrestato il 12 marzo 1944 da italiani e detenuto in un primo tempo alle carceri Nuove di Torino. Lo stesso giorno venne arrestata anche la madre, che era accorsa per cercare di salvarla. Ambedue i fratelli Lolli furono portati alla Carceri Nuove di Torino e poi alle carceri di Milano. Dopo la partenza alcuni compagni di Orazio progettarono di evadere schiodando delle assi dal pavimento con un pezzo di ferro rubato nelle carceri di Torino da Terenzio Magliano; la maggior parte dei prigionieri fu però contraria, temendo le rappresaglie dei tedeschi, e dunque il piano non fu messo in atto. I deportati furono 605: di questi solamente 97 uomini superarono la selezione per il gas e furono immessi nel campo, mentre le donne immatricolate furono solamente 31; i bambini nati dopo il 1931 furono 36. Giacomo Tedeschi nacque a Torino il 12 luglio 1892 da Giuseppe e Pia. Di famiglia ebraica, possedeva e gestiva con il marito la vetreria Franco in corso Regina Margherita 27. La donna e l’uomo furono anche accusati di favorire i partigiani. Venne però arrestato il 14 settembre 1944 da italiani. Dei 605 deportati solo 20 poterono tornare a casa; tra questi è Liliana Segre, attualmente (2020) senatrice della Repubblica Italiana. Diversamente dalle sorelle Edvige e Itala, Leone superò la selezione iniziale e venne immatricolato. Al suo arrivo al campo, superò la selezione iniziale e venne immatricolato col numero 174514. A Orazio fu assegnato il numero di matricola 53464 e fu classificato come Schutzhäftling (prigioniero politico). Deportato con un convoglio partito da Milano, giunse a Mauthausen il 14 gennaio 1944: gli fu assegnato il numero di matricola 42314 e venne classificato sotto la categoria “Jude”. Dalle testimonianze della famiglia Rondolino sappiamo che suonava e presumibilmente studiava il pianoforte insieme al cugino più grande di un anno, Gianni Rondolino.Dopo la pubblicazione del decreto di Polizia n. 5 emanato il 30 novembre 1943 dalla RSI, che prevedeva che da quel momento “tutti gli ebrei dovevano essere inviati in campi di concentramento speciale”, prima di nascondersi a Forno Canavese, il papà Alessandro affidò la figlia all’Istituto Charitas, un Asilo di Carità gratuita, la cui prima sede era a due portoni di distanza dal suo appartamento alla Crocetta (corso Orbassano 15). Giunse nel campo di concentramento il 21 febbraio 1944; classificato come Schutz, numero di matricola il 53455, dichiarò di essere dottore in scienze naturali. Abitava con la famiglia in corso Palermo 86 a Torino. Abitava a Torino in via Campana 18 bis. Alfonso morì in una data incerta, tra il 20 febbraio e il 20 marzo 1945. "Il re", un bellissimo complimento/riconoscimento per il pupazzo di Travaglio e Casalino a Palazzo Chigi. Vittima di una spia fascista che si presentò come partigiano ferito, Giuseppe venne arrestato il 29 agosto 1944. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, all’insaputa dei superiori, fu organizzatore di una rete clandestina che si occupava di nascondere e aiutare partigiani ed ebrei. I suoi genitori erano Emanuele Bachi e Teresa Richetti. Gelindo Augusti nacque il 24 giugno 1904 a Cavarzere (VE). In quanto ebreo, in seguito all’occupazione nazista e alle direttive emanate dalla Repubblica Sociale di Salò, venne arrestato dai tedeschi il 21 luglio 1944. Dopo un periodo di detenzione prima alle Nuove di Torino quindi nelle carceri di Milano, Enrico, Benvenuto e Mario vennero deportati a Auschwitz il 6 dicembre 1943. Poco dopo, il 17 febbraio, fu trasferito a Gusen, sottocampo di Mauthausen, dove morì il 26 marzo 1945. Giovanni Vittone nacque a Torino il 30 aprile 1909 da Luigi Vittone e Caterina Embargo. La pietra d’inciampo a lui dedicata riporta la dicitura “Qui lavorava” ed è collocata davanti all’ex caserma del Comando dei Vigili del Fuoco in corso Regina Margherita 128. Trasferitosi a Torino, si sposò con Emma Ester Treves da cui ebbe due figlie, Nedelia e Elda. Sposato con Iolanda Momigliano, abitava con la famiglia al numero 50 di corso Dante Alighieri (attuale numero 90) a Torino. La data di morte è incisa sulla pietra per volontà del richiedente, sulla base di ricordi personali. Antifascista, insieme a Mario Andreis e ad Aldo Garosci fondò il primo nucleo cittadino di Giustizia e Libertà che diede vita al foglio “Voci d’officina”, stampato dal settembre-ottobre del 1931. Lì fu immatricolato col numero 113355 e classificato nella categoria “Schutz” (prigioniero per motivi politici). Qui venne classificato “Pol Jude” (ebrei considerati anche oppositori politici). Sposato con Gaetana Nejrotti, abitava con la famiglia al 31 di corso Oporto (l’attuale corso Matteotti) a Torino. Chissà quale espediente tireranno fuori per farlo col pubblico. Ebrea, venne arrestata a Chieri il 28 febbraio 1944 da reparti tedeschi e detenuta presso il carcere Le Nuove di Torino. Marianna Sacerdote nacque a Torino l’8 gennaio 1874 da Raffaele Sacerdote e Terracini Rosalia. Arrestata insieme alla madre il 2 dicembre 1943, venne detenuta alle carceri Nuove di Torino e rilasciata in libertà l’11 dello stesso mese per motivazioni che restano da indagare. Arrestata insieme alla figlia il 2 dicembre 1943, venne detenuta alle carceri Nuove di Torino e rilasciata in libertà l’11 dello stesso mese per motivazioni che restano da indagare. Sposata con Aristide Tedeschi e madre di Lidia “Pucci” Tedeschi, abitava con la famiglia in via Aurelio Saffi 13 a Torino. Nel campo Michele fu immatricolato col numero 57422 e classificato nella categoria “Schutz” (prigioniero per motivi politici). Nei primi anni dopo il ritorno in Italia, Stella visse a Biella e a Torino, rispettivamente a casa dei fratelli Gino e Aldo. Scesi a Torino il 27 ottobre 1943 per quello che doveva essere un incontro di affari al caffè Zucca in via Roma, i Colombo vi furono arrestati dalle SS. Non si hanno notizie sul periodo trascorso nei lager da Teresio, ma certamente condivise con i compagni la fame, gli stenti, le condizioni di vita disumane e le violenze. In quanto ebreo, subì la persecuzione di nazisti e fascisti. Ebreo, venne arrestato il 19 giugno 1944 da italiani. Dagospia S.p.A. - P.iva e c.f. Vincere le elezioni con brogli, reprimere e vietare tutte le manifestazioni di protesta, controllare le comunicazioni (una volta rappresentate da radio, tv e giornali, ora in massima parte da Internet) censurando e oscurando le voci contrarie, estromettere l'avversario dalla vita politica (in extremis incarcerandolo o dichiarandolo pazzo) e tenere sotto controllo il Paese con l'esercito mentre ci si insedia. Ebreo, venne arrestato a Torino il 29 aprile 1944. SCORDIAMOCI LA VITA DI PRIMA - ANCHE QUANDO TUTTO IL MONDO SARÀ VACCINATO NON È DETTO CHE IL VIRUS SPARIRÀ: PER OTTENERE L'IMMUNITÀ DI GREGGE SERVE UNA COPERTURA VACCINALE DI OLTRE L'80% - IL SARS-COV-2 CONTINUERÀ A CIRCOLARE, CI CONVIVREMO PER ANNI E MOLTO PROBABILMENTE DIVENTERÀ ENDEMICO - LA NOSTRA NUOVA NORMALITÀ NON PREVEDE AMBIENTI CHIUSI E AFFOLLATI: DIMENTICHIAMOCI CONCERTI E RISTORANTI COME LI INTENDEVAMO NELL'EPOCA PRE-PANDEMIA... Media e tv Politica Business Cafonal Cronache Sport. Detenuto in un primo tempo presso le carceri Nuove di Torino, fu poi trasferito al campo di Bolzano. Solo 51 dei deportati del convoglio n. 19 sopravvissero. Enrico come suo fratello non superò la selezione iniziale e venne ucciso al suo arrivo a Auschwitz l’11 dicembre 1943. Come molti concittadini ebrei, fu detenuta presso le carceri Le Nuove e in seguito fu deportata al campo di Bolzano. In quanto ebreo, subì la persecuzione nazi-fascista. Nel luglio del 1944 partecipò alla formazione della 23° Brigata Celere “Pensiero Stringa” (dal nome del vigile partigiano caduto in combattimento contro i nazifascisti), una S.A.P. Remo Jona nacque a Asti il 30 aprile 1900 da Rodolfo e Emilia Segre. Renato Treves nacque ad Alessandria il 12 luglio 1923, figlio di Jona Leone e Venturina Colomba Foa. Cesare Arnoffi nacque il 19 ottobre 1900 a Torino in una famiglia di 10 fratelli. Venne arrestata il 20 marzo 1944 a Moncalieri, dove si era trasferita dopo che la casa di famiglia era stata distrutta dai bombardamenti. La sua immatricolazione è dubbia. In quell’occasione, don Francesco Foglia, soprannominato Don Dinamite per la dimestichezza con gli esplosivi, appartenente alla stessa formazione di Orazio, cercò di attuare un piano per liberarli, appostandosi con altri compagni lungo la statale che portava a Torino, convinto che le SS avrebbero trasferito i prigionieri con una camionetta, ma non riuscì nell’impresa in quanto i tedeschi cambiarono programma utilizzando il treno. Leone Sinigaglia nacque a Torino il 14 agosto 1868 da Abramo e Emilia Romanelli. Il 21 ottobre del 1943 presentò domanda per arruolarsi nel corpo dei Vigili del fuoco di Torino con la qualifica di autista in quanto in possesso della patente di guida di I e II grado per gli autoveicoli a nafta e benzina; il 28 dello stesso mese prese servizio come Vigile Volontario Provvisorio.Nel febbraio del 1944 Aime decise di aderire alla Resistenza, prese la strada della montagna, e con il nome di battaglia “Francesco” militò come partigiano garibaldino nell’XI Brigata, II Divisione. Sposata con Alessandro Levi, abitava a Torino in via Fratelli Carle 6 a Torino. Il 7 dicembre 1943 arrivò a Forno una colonna tedesca di 2000 uomini dopo che un aereo di ricognizione aveva avvistato i partigiani della banda “Monte Soglio”. Dagovski, (Domanda a Travaglio & co.) elena bonetti matteo renzi teresa bellanova 2. Di professione verniciatore e in seguito assunto come netturbino presso il comune di Torino, era un attivo oppositore del fascismo iscritto in clandestinità al Partito Comunista a quei tempi fuori legge. I deportati identificati furono 611; 154 uomini e 80 donne superarono all’arrivo la selezione per il gas. Dichiarò il mestiere di operaio e venne classificato come “Schutz” (prigioniero per motivi politici). Luigi Bachi era originario di Udine, dove nacque il 13 luglio 1875. Per colpa di questi sciagurati, te compreso che sei un  rappresentante furbesco del Peggio! Detenuto in un primo tempo presso le carceri Nuove di Torino, venne in seguito trasferito alle carceri di Milano. Il convoglio – che trasportava 336 persone – partì da Bolzano il 14 dicembre e arrivò a destinazione il 19 dicembre. Venne quindi trasferita alle carceri di Milano, e di qui il 6 dicembre 1943 deportata ad Auschwitz, dove arrivò l’11 dello stesso mese. Al suo arrivo al campo, il 28 ottobre 1944, superò la selezione inziale e venne immatricolato. Molti superstiti - fra i quali Ferruccio Maruffi, Quinto Osano, Nino Bonelli e Pio Bigo - ricordano quei momenti nelle loro memorie. Dichiarò la professione di stampatore e venne classificato come “Schutz” (prigioniero per motivi politici). Per una delazione venne arrestato il 26 ottobre 1944. Lettera 8. In seguito alle leggi razziali del 1938, con il divieto agli ebrei di possedere e gestire attività commerciali, la famiglia Colombo si trovò costretta ad affidare formalmente il negozio a un loro dipendente di fiducia, che cominciò a gestirlo per loro conto. Venne detenuta nel campo di Fossoli e in seguito fu deportata ad Auschwitz con un convoglio (lo stesso su cui viaggiava Primo Levi) che partì il 22 febbraio 1944 e giunse ad Auschwitz il 26 dello stesso mese. Ruggero Achille Rodolfo Jona nacque a Torino il 5 febbraio 1932 da Remo e Ilka Vitale. Sposato con Camilla Fusano, abitava con la famiglia in corso Racconigi 196 a Torino. Dopo una prima detenzione torinese, fu in breve tempo trasferito al campo di concentramento di Bolzano, e qui obbligato a servire nella contraerea tedesca. Di professione era commesso viaggiatore. Ebreo, per sfuggire alle persecuzioni si rifugiò a San Sebastiano da Po. In seguito, nel 1944, il mobilificio cambiò nome da “V. Fu arrestato nel 1944, presumibilmente a dicembre. Trasferito a Bergen-Belsen tra l’8 e il 10 marzo del 1945, Italo vi morì in data ignota. I bambini (nati dopo il 1931) identificati del convoglio furono 33. Al suo arrivo venne immatricolata col numero A-26692. Arrivato al campo, superò la selezione e venne immatricolato col numero 174508. Ancora un po' e presentavi tu... Caro Dago, oltre 38mila americani sono morti a causa del coronavirus nelle prime due settimane dell'anno e altri 92mila potrebbero morire nelle prossime tre settimane: è la previsione pubblicata oggi dal Cdc (Centers for Disease Control and Prevention), l'ente governativo che si occupa della salute pubblica nel Paese. Il convoglio composto a Milano e poi a Verona il 6 dicembre 1943 giunse in Lager l’11 dicembre successivo e viaggiava sotto la sigla RSHA. Al suo arrivo, venne immatricolato con il numero 113877. Detenuto in un primo tempo presso Le Nuove di Torino, venne in seguito portato presso il comando germanico all’Albergo Nazionale e quindi trasferito al campo di Fossoli. Insieme al fratello Renato fece parte della Resistenza aderendo fin dal 12 settembre 1943 al gruppo SAP (Squadra di azione patriottica) che sarebbe stato intitolato a Giambone. Il trasporto viaggiava sotto la sigla RSHA e il numero dei deportati che è stato possibile identificare è 489. Giuseppe morì a Dachau il 1 aprile 1945. Tullio Segre nacque a Torino il 1 giugno 1924 da Ugo e Iolanda Momigliano. Durante il ventennio di dittatura fascista continuò l'attività politica clandestina, che gli valse molte discriminazioni lavorative, molti rischi e un processo davanti al Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Venne deportato a Mauthausen, dove arrivò l’11 marzo 1944 e fu immatricolato con il numero 57336. Ebreo, il 5 dicembre 1943 venne arrestato insieme alla moglie e alla figlia Stella da forze armate fasciste repubblichine; venne detenuto presso Le Nuove di Torino e successivamente trasferito presso il campo di transito di Fossoli. Venne arrestata con il marito il 17 aprile 1944 ad Alassio inprovincia di Savona, nel pensionato di suore dove si erano rifugiati per sfuggire allepersecuzioni. Il giorno 8 fu deportato con il convoglio n. 32 dell’elenco Tibaldi che partì da Firenze e raccolse altre 597 persone a Fossoli e a Verona, giungendo a Mauthausen l’11 marzo. In un momento sconosciuto, successivo alla sua immatricolazione e precedente la metà di gennaio 1945, venne trasferita verso Ovest. In quanto ebrea, con l’occupazione nazista dell’Italia seguita all’8 settembre 1943 si trovò a doversi nascondere per sfuggire all’arresto e alla deportazione. Ernesto morì il 31 ottobre 1944 nel campo di Kaufering IV, sottocampo di Dachau. È mancata nel 2003. Raffaele (Raffaello) Filippo Foa nacque a Torino il 20 dicembre 1860. de esserci peter max coi nord leggere uscita cioè ascoltami. RASSEGNATEVI ALLE PIPPE: IL SESSO NON FA PIÙ GOLA! Rientrato in patria, il I settembre 1945 fu riassunto in servizio. Emanuele Balbo Bertone di Breme nacque a Chieri il 9 agosto 1886 da Raimondo eBarbara Arborio Gattinara di Sartirana-Breme. Luciana superò la selezione. Il 5 marzo venne imprigionato presso le Carceri Nuove di Torino e il giorno successivo fu consegnato al comando tedesco. Ebreo, probabilmente a causa di una delazione, fu arrestato a Torino il 18 febbraio 1944. Denunciato da un debitore della ditta presso la quale Abramo lavorava come contabile, venne arrestato insieme alla sorella Rosa il 25 ottobre 1943 da tedeschi a Chivasso. Giusto tributo al Totocalcio! Fu deportato ad Auschwitz con il trasporto partito da Fossoli il 22 febbraio 1944. Bricco, invece, sospettate le sue maggiori responsabilità nel comando, fu deportato a Mauthausen. Di famiglia antifascista (il padre era socialista), il suo impegno di lunga data si concretizzò, dal giugno 1944, con l’adesione alla Resistenza in collegamento con la banda Grandubbione che operava nel Pinerolese, col nome di battaglia “Berto”. Eleonora Levi nacque a Torino il 23 febbraio 1884, figlia di Davide e Elisa Rignano. Fu poi deportato al campo di Bolzano e da qui trasferito ad Auschwitz il 24 ottobre 1944. Sposato con Silvia Bellina Jona, viveva con la famiglia in via Saluzzo 19 a Torino. In quanto ebreo, subì la persecuzione nazista e fascista: fu arrestato da italiani il 7 agosto 1944. Boh! Arrestato a Torino il 9 dicembre 1943 da reparti tedeschi, fu detenuto presso Le Nuove di Torino per accuse di natura politica. Fu detenuta a Venasca e poi nel carcere Le Nuove di Torino. Studente del Liceo classico “Massimo D’Azeglio” di Torino, in seguito alle leggi razziali del 1938 fu costretto ad abbandonare gli studi presso l’istituto. Elena Colombo nacque a Torino il 5 giugno del 1933, figlia di Alessandro e Wanda Debora Foà. Donato Giorgio Levi nacque a Torino il 16 luglio 1896 da Costanzo e Marianna Sacerdote. Venne quindi portato a Verona, da dove il 2 agosto 1944 venne deportato al campo di concentramento di Auschwitz, dove arrivò il 6 dello stesso mese. Il Centro di documentazione ebraica contemporanea (CDEC) ha identificato 489 deportati presenti sul convoglio, dei quali 23 sopravvissuti: si tratta per lo più di ebrei italiani e stranieri arrestati da agenti di Pubblica Sicurezza italiana in seguito all’ordine d’arresto datato 30 novembre 1943 del Ministro dell’Interno G. Buffarini Guidi. Michele non superò la selezione e fu tra coloro che furono uccisi all’arrivo ad Auschwitz il 26 febbraio 1944. Leone morì in un luogo sconosciuto dopo l’ottobre 1944. Alessandro fu tra coloro che superarono la selezione e fu immatricolato con il numero 173417. Era figlio di Gabriele e Eleonora Reinach. Gino Rossi nacque a Venezia il 18 agosto 1884 da Pellegrino e Estella Maestro. Venne arrestata il 20 aprile 1944 a Chianni (PI) da italiani. Ieri sera l'hashtag in poche ore ha raggiunto la prima posizione tra i trend topic superando rapidamente i 13mila tweet. Non sappiamo se Franco arrivò vivo ad Auschwitz, se superò la selezione iniziale e fu immatricolato oppure se fu ucciso al suo arrivo. Agenti della polizia italiana arrestarono Renzo a Ivrea il 7 febbraio 1944. Sposato con Marianna Cravero, abitava in corso Valentino 7 a Torino (attuale corso Marconi 7). Coniugato con Treves Eugenia abitava in via Principe Tommaso 18 a Torino, dove esercitava la professione di rappresentante di commercio. In quanto ebreo, con l’occupazione nazista dell’Italia seguita all’8 settembre 1943, si trovò a doversi nascondere per sfuggire all’arresto e alla deportazione. Elena visse con la famiglia in corso Orbassano 15 e successivamente in via Piazzi 3 dove la famiglia aveva un’azienda d'imballaggi per dolciumi. Arduino Cremisi nacque a Pisa il 25 novembre 1876 da Angiolo e Rachele Momigliano. Franco morì in prigionia, in data ignota e in luogo sconosciuto, dopo il 24 ottobre 1944. Franco è ricordato da una Pietra d’inciampo in via Parini 8 a Torino, presso il Liceo classico dove studiò. In quanto ebreo, con l’occupazione nazista dell’Italia seguita all’8 settembre 1943 si trovò a doversi nascondere per sfuggire all’arresto e alla deportazione. E' qualcosa di nazista, stalinista, polpottiano. Secondo la documentazione conservata nell’archivio del Museo di Auschwitz, in totale vennero immessi nel campo 61 uomini e 35 donne. crisi di governo i tweet sulla conferenza stampa di renzi. Arrestato da italiani il 14 gennaio 1945 grazie a una delazione insieme ai compagni e al figlio, fu detenuto in un primo tempo alle carceri Nuove di Torino, quindi trasferito a Verona e infine deportato al campo di concentramento di Mauthausen, dove arrivò il 4 febbraio 1945. In quanto ebreo, con l’occupazione nazista dell’Italiaseguita all’8 settembre 1943 si trovò a doversi nascondere per sfuggire all’arresto e alladeportazione. Venne deportata ad Auschwitz con il trasporto partito da Fossoli il 22 febbraio 1944.

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